“Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare, guardate l’ossigeno al suo fianco dormire; soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare…”.
Con questi versi Fabrizio de Andrè, nella canzone “Il Chimico”, descriveva con meraviglia l’acqua.
Gli stessi concetti relativi al fatto che due gas esplosivi, idrogeno e ossigeno, si possono combinare a formare l’acqua, sono stati ripresi ed espressi dalla Direttrice dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Anna Lutman.
E questi sono stati i preamboli della mattinata di sabato 5 aprile che ha visto proprio l’acqua protagonista del cammino “Custodire l’acqua costruire la pace” snodatosi lungo il fiume Isonzo, tra le città di Gorizia e Nova Gorica.
L’iniziativa è stata promossa da ARPA FVG assieme all’Arcidiocesi di Gorizia in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua, a breve distanza dall’apertura ufficiale di GO!2025, e nel più ampio progetto “Filo verde per un Giubileo sostenibile”, promosso dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) di cui ARPA FVG fa parte.
La camminata, cui hanno preso parte una quarantina di persone, si è snodata lungo un percorso di circa 4000 metri di strada tra la natura italiana e slovena.
Erano presenti tra l’altro l’assessore regionale Fabio Scoccimarro e l’assessore comunale Francesco Del Sordi che hanno portato il loro saluto.
L’arcivescovo Carlo presente all’evento, assieme a fra’ Roberto Benvenuto direttore della pastorale Sociale e del Lavoro, ha spiegato: “Molte volte l’acqua è stata causa di guerre. Anche tuttora, in certe situazioni, nei nostri luoghi l’acqua è abbondante, ma ci sono altre situazioni in cui scarseggia, o addirittura manca.
Trovo molto bello il tema di costruire la pace, specialmente in un contesto di confine come questo, dove idealmente si può avere un piede in uno stato e uno nell’altro.
Questo è reso possibile da un cammino che, a livello europeo, ci permette di riconoscerci e di condividere il fiume, valorizzandolo e rispettandolo insieme, sfruttandone le potenzialità. Ci consente, inoltre, di intraprendere un percorso comune nel rispetto delle tradizioni”.
Ha concluso raccogliendo lo spunto di papa Francesco: “pellegrini di speranza” che camminano e non si fermano. Il cammino, un segnale molto bello, è una condivisione dell’apprezzamento per le bellezze del creato. Siamo custodi, come dice papa Francesco, della “Casa Comune”.
La camminata ha previsto delle soste, partendo da Piazza della Transalpina, luogo simbolo del ponte creato tra Gorizia e Nova Gorica. Quattro sono state le tappe e altrettanti i temi trattati sull’elemento acqua: “Acqua e Territorio”, “Acqua come Alimento”, “Acqua fonte di Vita” e “Acqua, Meteo, Clima”. All’inizio di ogni sosta sono state lette alcune citazioni relative all’acqua, quelle dell’astronauta Neil Armstrong, del filosofo Talete di Mileto, della biologa e zoologa Rachel Louise Carson e del fisico e corrispondente di “The Guardian” Alok Jha. A queste sono seguite le spiegazioni sul lavoro che i collaboratori di ARPA compiono ogni giorno per raccogliere informazioni e monitorare la qualità delle acque della nostra Regione. Nelle prime due soste, al cospetto del Sacrario Militare di Oslavia e ai piedi del Monte Sabotino, fra Roberto, che ha letto delle riflessioni di papa Francesco, ha invitato a ricordare, attraverso momenti di silenzio e contemplazione della natura circostante, le vittime di tutte le guerre.
Nel terzo caso si è contemplata l’acqua del fiume Isonzo.
Nell’ultima tappa c’è stato un momento di socialità e condivisione tra gli intervenuti.
Prima di terminare il percorso è stata recitata dai partecipanti la “Preghiera per la nostra Terra” di papa Francesco e a tutti è stato regalato dall’Arcivescovo un segnalibro che simboleggia l’impegno comune per la cultura che vede coinvolte insieme anche le Chiese di Gorizia e Koper.
